Angelo Comastri, "I giorni di Festa", San Paolo 2012
Un volume del cardinale Angelo Comastri, arciprete della basilica di San Pietro
In dialogo con l'uomo contemporaneo
di Nicola Gori
L'immagine della nave guidata non più dal comandante, ma dal cuoco di bordo, coniata da Søren Kierkegaard già nel 1845, rende bene l'idea della nostra società.
Il disagio esistenziale è diventato il male del secolo. Quanti interrogativi sorgono nel cuore dell'uomo a proposito del dolore, della morte, del fine ultimo della vita? Di fronte a certi misteri non vi sono spiegazioni sufficienti per appagare il suo desiderio di conoscenza e di sapere. Il cristiano però, grazie al Vangelo, ha qualcosa da dire al riguardo. Quando l'uomo si pone la domanda sul perché e sul senso dell'esistenza è il momento favorevole per l'annuncio evangelico. È allora che il credente può proporre la risposta di Gesù a queste domande, sempre tenendo presente che la libertà umana è un valore che nemmeno Dio vuole infrangere.
Ebbene, in una società così piena di domande sul senso della vita, dobbiamo constatare che la risposta che offrono i cristiani non riesce purtroppo a intercettare la domanda. È un dramma, fa notare il cardinale Angelo Comastri, arciprete della basilica di San Pietro, nella prefazione alla sua ultima pubblicazione dal titolo I giorni di Festa, (Cinisello Balsamo, Edizioni San Paolo, 2012, pagine 258, euro 14,90), e «deve diventare il pungolo che continuamente ci spinge a rivedere e a purificare la nostra pastorale e a cercare un linguaggio che arrivi al cuore dell'uomo contemporaneo». Quali interventi sono possibili per accorciare la distanza tra annuncio della buona notizia e l'uomo in cerca di risposte agli interrogativi esistenziali? Il porporato ci prova partendo dalla Parola di Dio, attraverso una raccolta di omelie che vogliono essere un tentativo di dialogo con i nostri contemporanei. Questa fiducia nella Parola di Dio quale strumento dalle potenzialità intrinseche sostiene tutta la raccolta del cardinale Comastri. Scorrendo il volume, una serie di commenti accompagnano il lettore lungo l'arco dell'anno liturgico. Vengono proposte le tappe fondamentali dei misteri di Cristo, la sua incarnazione, la sua nascita, la manifestazione ai popoli, l'istituzione dell'Eucaristia, la croce, la risurrezione, la discesa dello Spirito Santo. Qual è la novità portata dal cristianesimo nella storia dell'umanità? Con l'incarnazione del Figlio di Dio, afferma il porporato, il cristianesimo si presenta come «la religione della vita, la religione che difende ogni uomo dal primo momento dell'esistenza fino all'ultimo respiro». Quando esso è entrato nella storia degli uomini, «la vita dell'uomo era soggetta a ogni oppressione e la legislazione pagana accettava tranquillamente l'aborto e l'infanticidio, come anche l'uccisione dello schiavo da parte del padrone». Il cristianesimo ha rivoluzionato il modo di pensare e i valori fino allora considerati tali e si è presentato al mondo con un'affermazione coraggiosa: «Qualunque cosa avrete fatto al più piccolo degli uomini, voi l'avete fatta a Dio». Infatti, sottolinea il cardinale, Dio «è il garante della dignità umana, è il fondamento di ogni diritto umano, è il vindice e il giudice di ogni violazione della dignità umana». Il commento all'episodio della visita dei magi al neonato Gesù è quanto mai significativo per quanti sono alla ricerca di Dio. Vale la pena soffermarci, perché la loro storia è uno «specchio», sottolinea il cardinale, «nel quale possiamo vedere riflessa la nostra storia di oggi. Essi erano dei coraggiosi cercatori di Dio, ma anche noi siamo dei cercatori di Dio; e il viaggio verso Dio, finché siamo sulla terra, non è mai concluso, non è mai terminato».
(©L'Osservatore Romano 8 agosto 2012)
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